L'abbandono del villaggio
La guerra tra Como e Milano
Tra il 1118 e il 1127 le città di Como e di Milano entrano in guerra. Anche Tremona, come altre località del Sottoceneri, è con molta probabilità attaccata: il ritrovamento di centinaia di frecce e la mancanza di monete databili tra la fine dell’XI e il XII secolo fanno pensare sia a un assedio sia a un periodo di cedimento o di distruzione dell’abitato. Ancora una volta, però, Tremona risorge. Già pochi decenni dopo, nella seconda metà del XII secolo, il castrum è ricostruito e ripopolato. Viene eretta una nuova cinta muraria, arretrata rispetto alla precedente; l’accesso al villaggio è spostato nella parte centrale del settore Ovest e sono innalzati nuovi edifici.
Dopo la Pace di Costanza
Gli anni di relativa tranquillità e di sviluppo economico di Milano e di Como, seguiti alla Pace di Costanza, sono sfruttati a proprio vantaggio anche da Tremona, che intensifica gli scambi commerciali con le realtà vicine. A questo periodo risalgono altri ritrovamenti: oggetti finemente lavorati (fibule, fibbie, placche ornamentali di bronzo) e oltre mille monete d’argento coniate nelle città lombarde. Ma la fine non è purtroppo lontana. Nel Duecento un nuovo periodo di instabilità, provocato dalle lotte tra i Visconti e i Torriani per l’egemonia nella regione e sui passi alpini, scatena nuovamente la guerra in Ticino.
L’abbandono del castrum
Nel 1242 i Visconti assediano e conquistano con la forza Mendrisio e Bellinzona. L’antico castrum di Castelseprio, che aveva ospitato i fuggiaschi Torriani sconfitti nel gennaio 1277 dai rivali a Desio, viene raso al suolo con la sola eccezione delle chiese. Il Seprio passa sotto la definitiva influenza di Milano. La guerra non risparmia il castrum di Tremona che - lo dimostrano i rilievi archeologici - viene attaccato e incendiato. La parte inferiore è totalmente abbandonata, quella superiore è rioccupata per essere poi definitivamente lasciata a se stessa all’inizio del XV secolo, preda della vegetazione e dell’oblio.